martedì, novembre 29, 2011

"Gliu Cauriegliu".....

Scommetto che molti di voi stanno ancora cercando di capire il titolo di questo post!! State tranquilli, non si tratta di una lingua sconosciuta, è un termine dialettale che ho scoperto domenica mattina. Il dialetto è quello che si parla al confine tra la Campania ed il Molise. Per essere più precisi siamo a Prata Sannita, un bellissimo borgo altomedioevale arroccato, con il suo castello splendidamente conservato, sulle pendici del monte Favaracchi...questo piccolo paesino di 1600 anime mi riserva sempre tante sorprese. Qui, 4 anni or sono, ho trovato il mio amore e qui, domenica, ho assaggiato "gliu cauriegliu" per la prima volta...
Mi piace scoprire le tradizioni locali e questa non fa eccezione... gliu cauriegliu (non so tradurre il termine in lingua corrente, ma nel "Dizionario del dialetto Casalese" la parola ha questa definizione : "pane abbrustolito inzuppato nell'olio appena uscito dal frantoio") è un qualcosa che si fa da quando l'uomo ha scoperto che spremendo le olive si ottiene l'olio di oliva, una risorsa fondamentale per tutti i paesi del Mediterraneo.
Il giorno della spremitura, dappertutto, si assaggia l'olio novello con una bella fetta di pane abbrustolito. E' un rito comune, che si perde davvero nella notte dei tempi (la storia dell'ulivo, dei suoi frutti e dell'olio nasce ben 8000 anni fa....). L'olio novello è portentoso, è un riassunto di meravigliose qualità, è indimenticabile nel sapore e nella consistenza, nella sua bassa acidità...Io lo definisco un "succo d'oliva" tanto è denso, buono e dolce. Qui  l'olio lo sanno fare bene, hanno imparato dai Sanniti, che insieme ai Sabini e agli Etruschi erano maestri in quest'arte ben prima dei Greci e dei Romani...l'Olio extravergine che ho assaggiato a Prata mi ha ricordato  qualcosa di arcaico, profondo, originale...qualcosa che c'era all'origine e che oggi, invariato, è succo di una maestria e di una conoscenza approfondita nei secoli. Perchè "Cauriegliu"?? Non lo so...forse il termine deriva dal "Cauraru", che era un grosso recipiente in ferro o in rame che serviva per trasportare liquidi caldi come il brodo o i sanguinacci del maiale appena ucciso, e che dovrebbe essere questo qui sotto!



Ed ecco come si mangia questa specialità : l'olio appena spremuto in un coccio d'argilla o di terracotta, pane casareccio passato alla brace completamente inzuppato (deve grondare di olio!) e via...semplici gesti e semplici sapori. Indimenticabili.
Ringrazio per l'ospitalità l'attivissima Proloco di Prata Sannita, il presidente Mario, Gianni , Domenico e la signora Maria e naturalmente la mia Paola...

martedì, novembre 22, 2011


Mamma mia come passa veloce il tempo! Mi sembra ieri di aver postato l'ultimo articolo qui sul blog, e invece è gia passato un mese (quasi!)...un mese ricco di impegni e di novità. La prima è questa : ho aperto una pagina su Facebook dedicata a questo blog, per cercare di creare qualche contatto in più. Per accedere basta cliccare sul link qui sotto :
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Detto questo ci sono molte cose di cui parlare : il corso con Vissani, i nuovi menù proposti a De Gusto, il radicchio che finalmente è arrivato e molto altro...seguitemi mi raccomando....a presto!